E’ stato il primo insediamento della città di Napoli ed è quindi un sito di grandissimo interesse storico e culturale. Peccato però che l’area dove sorge il Monte Echia sia colpita da un degrado che ormai si è storicizzato. L’abbandono amministrativo (sono infatti circa 20 anni che si procede a ritmo di lumaca alla realizzazione dell’ascensore pubblico che dovrebbe collegare via Santa Lucia al belvedere di Pizzofalcone) ha aperto la strada ai maltrattamenti incivili dei frequentatori della zona. Infatti come documentato da un cittadino che si è rivolto al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, sono frequenti i bivacchi con lattine e bottiglie lasciate per terra, la pavimentazione è stata imbrattata, sono stati appiccati roghi e ci sono stati festeggiamenti con fuochi d’artificio i cui resti sono ancora abbandonati li.
“La situazione del Monte Echia, dove è nata Napoli, è uno dei simboli del disastro sociale, culturale ed istituzionale. E’ la sintesi perfetta di come la nostra storia venga mortificata e violentata.”- dichiara Borrelli assieme ai consiglieri municipali di Europa Verde Gianni Caselli e Lorenzo Pascucci- “Più volte abbiamo denunciato tutto questo, bisogna restituire Monte Echia alla cittadinanza e ai turisti e soprattutto che le aree vengano curate e vigilate.”










