Borrelli: “Lo Stato intervenga per salvare un quartiere che ha dimostrato di volersi riscattare.”
È una polveriera la situazione ai Quartieri Spagnoli a causa delle tensioni generatesi tra i gruppi criminali rivali che tentano di conquistare il predominio sul territorio.
È uno scontro tra vecchie e nuove generazioni della malavita, tra alleanze diverse e tra cape malate, che parte dal cuore della città per arrivare nella periferia orientale.
Tra i Quartieri Spagnoli- e zone limitrofe- e Ponticelli e Volla sono stati diverse le stese e gli attentati con cui dei giovani legati al Clan Mariano e dei ragazzi vicini i gruppi Minichini e De Luca-Bossa starebbero regolando i conti per una lite in discoteca di qualche anno fa. L’episodio più eclatante fu la stesa a Piazza Trieste e Trento nel marzo del 2019 per la quale è stato condannato in Primo Grado Alessio Bossis, 22 anni, ucciso poi a Volla lo scorso ottobre. Nelle ultime settimane, invece, diverse sono state le sparatorie avvenute in via Emanuele De Deo, storica roccaforte dei Mariano.
Come detto, è una guerra anche generazionale come quella dei giovani Minieri che tentano di scacciare gli storici Lepre dal Cavone di Piazza Dante. È soprattutto un pericoloso e folle Risiko che vede troppi ‘giocatori’ alla conquista di un territorio ristretto: nella zona delle Chianche c’è il gruppo Saltalamacchia (legato all’Alleanza di Secondigliano), in quella della Speranzella il clan Esposito, al largo Montecalvario il clan Savio, nella zona “baracche” il gruppo Masiello. Nella zona commerciale di Montesanto, infine, le attività criminali sono gestite da personaggi vicini al clan Mariano con l’appoggio del clan Vastarella, ma è influente anche il gruppo Ricci-D’Amico del Pallonetto di Santa Lucia.
Poi ci sono le vecchie glorie come i “Faiano” Di Biase che tentano di ritornare alla ribalta instaurando un clima simile a quello che si respirava negli anni ’80.
Intano tra i vicoli del quartiere crescono l’agitazione e la paura anche a causa dell’aumento vertiginoso degli episodi di micro-criminalità nonostante il turismo abbia portato nuova linfa, sociale ed economica.
Il flusso turistico degli ultimi anni aveva fatto pensare che fosse ormai sicuro aggirarsi tra i vicoli dei Quartieri anche a qualsiasi ora. I recenti fatti di cronaca stanno in parte facendo dissolvere tale illusione. Come quello che ha visto protagonisti, loro malgrado, due giovani militari Usa che, mentre stavano rincasando alle 5 del mattino in vico San Pantaleone, sono stati avvicinati da un gruppo di ragazzi con una scusa. Dopo i preamboli i due, un uomo ed una donna, sono stati prima minacciati, affinché, consegnassero i loro portafogli e poi presi a calci e pugni. L’uomo, di 23 anni, è stato ripetutamente accoltellato ed è attualmente ricoverato.
Un altro episodio è avvenuto in zona Cariati angolo Corso Vittorio Emanuele. Secondo quanto ha raccontato la vittima (ma la sua versione è al vaglio degli inquirenti) il pregiudicato Mario Buccione di 56 anni sarebbe stato avvicinato da due persone armate in sella a una moto e con il volto coperto.
Gli hanno chiesto il costoso orologio che portava al polso e al suo rifiuto prima gli hanno esploso due colpi di pistola nelle gambe e poi hanno strappato l’orologio dal polso prima di dileguarsi. Buccione trasportato all’ospedale Pellegrini di Napoli è stato medicato e giudicato guaribile in 20 giorni.
La polizia sta verificando la sua versione anche attraverso la visione delle immagini di alcune telecamere di video sorveglianza che si trovano in zona.
«Si dice in giro che quelli della trattoria, quella famosa, vogliano lasciare l’attuale locale per trasferirsi giù in piazza perché ora non stanno più tranquilli. Va a finire che ce ne dobbiamo andare che noi.»- una delle rivelazioni fatta dai commercianti di zona, in via confidenziale, che spiega bene l’aria che tira e la preoccupazione per un ritorno prepotente del racket.
“Tira una brutta aria ma certamente non si tratta di un fulmine a ciel sereno, perché lo si percepiva da tempo e lo abbiamo denunciato con anticipo. “- afferma il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli- “L’ondata di turismo aveva portato un’illusione di benessere e riscatto ma dato che tutto è stato lasciato all’improvvisazione senza essere governato, si sono create grosse crepe nel concetto di legalità dove ora i clan stanno provando ad infilarsi, come del resto hanno sempre fatto.
I turisti, le trattorie, le celebrazioni di Maradona, tutto molto bello ma l’aver esagerato nel dedicargli troppi proclami e celebrazioni ha deviato l’attenzione dalle problematiche storiche che ora si stanno riproponendo in modo pericoloso.
Lo Stato deve assolutamente intervenire per salvare un quartiere che aveva mostrato tutte le intenzioni di riscattarsi. Aver l’illusione del cambiamento per poi perdere tutto è molto peggio che non aver mai avuto nulla. Se si arrivasse a ciò, sarebbe la fine. “.