Roberto Bembo, il giovane di 21 anni pugnalato la mattina di Capodanno nel parcheggio di un bar in via Nazionale Torrette, a Mercogliano, in provincia di Avellino, è deceduto dopo 10 giorni di ricovero nonostante il tentativo disperato dei medici di salvarlo.
Quando si è diffusa la notizia dell’aggravarsi delle condizioni del giovane, nei pressi dell’ospedale si sono radunate un centinaio di persone, amici di Roberto, che svolgeva servizio civile presso il comune di Mercogliano e dei suoi genitori, che risiedono ad Avellino.
Il 21enne fu accoltellato come vendetta dopo una lite scoppiata in discoteca.
I due presunti aggressori, Nico Iannuzzi, e Luca Sciarrillo, entrambi 23enni, si costituirono la sera stessa di quella domenica agli agenti della Squadra Mobile di Avellino e subito dopo sono stati portati in carcere. Nel corso dell’udienza di convalida, ricostruirono la vicenda davanti al Gip, Paolo Cassano, ammettendo le loro responsabilità, enfatizzando però la tesi della provocazione subìta. Da chiarire la posizione di un terzo indagato che sarebbe stato presente alla rissa.
“Pretendiamo condanne durissime. Chi uccide non può cavarsela con poco, con una condanna irrisoria anche se troppo spesso abbiamo assistito a questo tipo di ingiustizie.”- dichiara il deputato dell’alleanza Verdi- Sinistra Francesco Emilio Borrelli- “Roberto è l’ ennesima vittima della violenza insensata. Ora bisogna fermare queste stragi sia dando un giro di vita sul by-night, sempre più folle, che rimodulando il corso della giustizia.”.