Borrelli: “Le sue parole collimano con il nostro pensiero. Servono riforme legislative ed educative. Bisogna allontanare i giovanissimi dagli ambienti criminali e tenere sotto controllo i social.”
Secondo il procuratore generale di Napoli Luigi Riello, intervenuto, insieme con il presidente della Corte di Appello Giuseppe de Carolis di Prossedi, alla conferenza stampa di presentazione dell’anno giudiziario 2022, Napoli sarebbe l’unica città del mondo in cui si può diventare boss a 18 anni e in cui si possono commettere delitti efferati tra i 15 e d i 18.
Riello ha puntato il dito contro le crescenti aggressioni che si registrato, tra 14enni, frutto, “di una navigazione incontrollata sul web caratterizzata da accesso senza filtri a siti che incitano all’odio e alla violenza. Giochi violenti che invitano anche all’autolesionismo”.
“Le parole del procuratore Riello collimano con il nostro pensiero, con ciò che denunciamo da tempo. L’aumento esponenziale di episodi di violenza e criminalità che vedono protagonisti adolescenti richiede riforme sia in termini legislativi che educazionali. Ad esempio, un 15enne che commette una rapina, che accoltella un altro ragazzo, non può certo cavarsela con una lavata di capo, con un periodo in una comunità. Chi sbaglia, chi è indirizzato verso la strada della delinquenza deve essere ‘raddrizzato’ e per farlo occorre un vero deterrente, cioè la detenzione. Ovviamente anche il sistema carcerario va rivisto. Nelle carceri i minori devono scontare un periodo che sia di vera punizione ma al contempo devono avere l’opportunità di riavvicinarsi alla legalità, di essere rieducati ai giusti valori in modo da non vedere più le istituzioni come un nemico. La cosa più importante è che per certi casi i minori debbano essere allontanati dalle loro famiglie, dagli ambienti criminali in cui sono cresciuti perché essi rappresentano la fonte della cultura criminale che si è insediata nelle menti di quei giovani e quindi solo spezzando il cordone ombelicale tra i ragazzi e la vita di strada si può parlare di rieducazione.
Oltre alle famiglie, ciò che gioca un ruolo importante nel forgiare le menti dei giovani è il web con i social network. Non a caso noi abbiamo istituito l’Osservatorio su Tik Tok. Attraverso questo strumento intendiamo accendere un riflettore sulla propaganda criminale e camorristica portata avanti sui social che attrae sempre più giovanissimi. Anche su questo occorre fare le giuste valutazioni e studiare delle contromisure.”- queste le parole del Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.