Il cippo di Sant’Antuono e l’aumento dei furti di alberi: a via Manzoni una banda di ragazzini ruba tre alberi da un mercatino di Natale. Sui social le baby-gang mostrano refurtiva ed imprese atteggiandosi da criminali.

Borrelli: “Non è un gioco ma una scuola di criminalità. Bisogna fermare definitamente il fenomeno per dare altre opportunità di vita a questi giovani.

Più ci si avvicina al 17 gennaio, giorno in cui viene celebrato Sant’Antonio Abbate, e più a Napoli aumentano i furti di alberi di Natale ad opera di giovanissimi.  Gli alberi non rappresentano altro che un bottino, un approvvigionamento di legname che poi sarà arso per i cosiddetti cippi di Sant’Antuono.

Una tradizione napoletana trasformata e trasfigurata in una sorta di gara dell’illecito tra le baby-gang dei vari quartieri della città, una sfida a chi ruba a più alberi e chi dà vita al falò più grande. I ragazzi così se ne vanno in giro per i vicoli di Napoli a scovare potenziali prede, a saccheggiare per poi nascondere e proteggere la refurtiva in nascondigli i quali potrebbero essere violati dalle bande rivali. È una replica in ‘miniatura’ e in forma più morbida delle guerre tra clan, una palestra per la vita criminale. E proprio come i ‘grandi, i ragazzini delle baby-gang utilizzano i social network per mostrare la loro ‘forza’. È il caso, ad esempio, di una banda del Rione Sanità che mostra orgogliosa su Tik Tok i propri bottini e le imprese compiute, atteggiandosi da narcos.

Nessun quartiere si salva dal cippo. Infatti, come ha denunciato un giovane cittadino al Consigliere Regionale di Europa Verde Francese Emilio Borrelli, lo scorso 22 dicembre a via A. Manzoni, a Posillipo, sarebbero stati rubati tre alberi da dei ragazzini.

 “Davanti ai miei occhi a Napoli in via Alessandro Manzoni incrocio con viale Virgilio, circa sei ragazzi su dei motorini sono passati davanti ad un mercatino di Natale purtroppo incustodito e hanno sradicato tre alberi di Natale trascinandoli via con loro. Vedere tutto ciò mi ha rattristato e innervosito parecchio, non so se questi miei coetanei lo abbiano fatto per divertimento oppure perché pesano che rubare sia lecito.”.

“Denunciamo questo fenomeno da anni ed abbiamo anche ottenuti dei risultati. Grazie all’attenzione che abbiamo portato su di esso ci sono stati tanti interventi e c’è stato quindi, rispetto al passato, un calo dei furti e dei falò ma la tradizione del cippo non è assolutamente tramontata.  Occorre quindi insistere e fermare le baby-gang che se ne vanno in giro per la città a compiere furti e illeciti. Non è una tradizione di folklore, non è un gioco, ma è un vero allenamento alla vita e alla mentalità camorristica e c’è bisogno che le istituzioni ed il popolo se ne rendano conto. Fermare il cippo vuol dire dare a questi ragazzi altre opportunità di vita soprattutto se vengono allontanati dal contesto criminale in cui li fanno crescere i loro familiari.“ -ha affermato il Consigliere Borrelli.

video: https://www.facebook.com/francescoemilio.borrelli/videos/1074365236693213

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