Borrelli: “Lo Stato qui deve essere onnipresente e determinato. Si cominci ad inviare più agenti e a colpire i boss.”
Uno scontro ‘fratricida’ quello che sta avvenendo, da mesi, nel quartiere napoletano di Soccavo. Già perché tempo fa i Grimaldi e i Vigilia, che oggi, per dettare la propria supremazia su quel territorio, si fanno la guerra con attentati ed atti intimidatori, erano alleati.
Un dettaglio non di poco conto dato che, proprio come fratelli, anzi gemelli, si leggono nel pensiero, conoscono ogni dettaglio ed abitudine l’un dell’altro, e così anticipano le mosse dell’avversario e lo sorprendono nei luoghi che frequenta. La guerra è più accanita e serrata di come potrebbe essere in qualsiasi altro frangente.
Mentre i clan nemici si scannano a vicenda, la gente ha timore. Tanto. Così ormai da tempo non è più il profumo del caffè a dare il buongiorno ma l’odore acre e pungente della delusione, della sconfitta, del terrore. Lo stesso odore delle auto incendiate sempre più spesso durante la notte. Sono i segnali che uno dei due gruppi criminali invia agli oppositori.
«Questa è la situazione che si sta vivendo nel quartiere Soccavo per le guerre tra i clan Grimaldi e i Vigilia. È la sesta macchina incendiata nel quartiere. Le persone sono intimorite e hanno paura di parlare. » – è ciò che ci ha rivelato un residente al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.



È una guerra che fa molta paura. I Grimaldi possono contare sull’appoggio degli Scognamiglio di Marano e dei Sorrentino di Sant’Egidio, in guerra con i Troncone di Fuorigrotta ed alleati dei Sorianiello-Mazzaccaro del rione della ’99. Questi ultimi avversari dichiarati dei Vigilia. Da uno scontro a due potrebbe, quindi, nascere, un pericolosissimo e temutissimo tutti-contro-tutti che coinvolgerebbe più quartieri di Napoli compreso Pianura. Infatti lì dove da tempo vi è una spietata guerra tra clan, i Carillo–Perfetto si sarebbero alleati con i Vigilia, mentre i Calone–Marsicano–Esposito avrebbero accolto i Grimaldi.
“I risultati dell’effetto domino causato da questi scontri li si vedono già e sono sotto gli occhi di tutti: interi quartieri della città soggiogati dal terrore e dai clan. Anche quei luoghi che, apparentemente, si stavano conquistando una nuova vita, grazie ad un riscatto sociale ed economico e al turismo, stanno in realtà vivendo quelle stesse problematiche storiche che hanno, soprattutto negli ‘anni 80, scandito le giornate per lungo tempo. Non bisogna pensare che Napoli sia una fenice che riesce a risorgere ogni volta dalle proprie ceneri, gli ‘incendi’, intesi come la criminalità e la camorra, vanno domati ed estinti, per sempre. Occorre uno Stato onnipresente e determinato a far valere le proprie giuste leggi. Si cominci, ad esempio, ad inviare più agenti qui e a smantellare le organizzazioni criminali cominciando a colpire i boss rinchiusi in carcere, che troppo spesso hanno più potere di quando sono fuori.” – ha dichiarato Borrelli.