Dopo 27 anni all’omicidio Sannino ancora niente giustizia. Il fratello Davide: “Una serie di errori nella sentenza che non viene per questo notificata”.

Borrelli: “Forse qualcun non vuole che si arrivi alla verità? Pronta interrogazione parlamentare.”

Davide Sannino fu ucciso 19 anni a Massa di Somma durante una rapina il 19 luglio 1996. Era andato con alcuni amici a Massa di Somma per festeggiare la fine dell’anno scolastico. In quattro accerchiarono il gruppetto, picchiarono i ragazzi, si impadronirono di motorini e orologi e stavano per allontanarsi quando, secondo la ricostruzione ufficiale, uno di loro si è avvicinato all’improvviso a Davide e gli ha sparato alla tempia; dopo tre giorni di coma, Davide morì. Quattro furono presto identificati: si tratta di Giorgio Reggio, Maurizio Di Fiore, Massimo Maddaloni e Luigi Ostella. A sparare fu Reggio, che in primo e in secondo grado venne condannato a trent’anni; pene più lievi per i suoi complici.

 Dopo ben 27 anni dall’omicidio, però, la sentenza non è stata ancora notificata perché contiene una serie di errori.

Il processo penale si è concluso nel ’99 con la condanna a 30 anni per l’esecutore materiale. Quello civile invece nel 2015 con una sentenza di risarcimento di 500mila euro per i familiari, ma non è mai stata eseguita e nel 2025 rischia di andare in prescrizione.

“La sentenza non è stata notificata alle parti perché nell’atto sono sbagliate le date di nascita dei complici come sono sbagliati anche gli indirizzi dei loro legali, di cui uno addirittura non risulta nell’albo del Foro competente (Nola). Inoltre io ho avuto la procura per rappresentare la mia famiglia al processo quando ci siamo costituiti parte civile, ma nella sentenza non c’è traccia nemmeno di questo.”- ha spiegato Daniele Sanino, fratello di Davide, che si è rivolto al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.

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“Sembra che non si voglia arrivare alla fine  di questa dolorosa vicenda. La famiglia Sannino in tutti questi anni è stata vittima di minacce perché non andassero avanti nel processo e sono stati commessi nella sentenza una serie di errori clamorosi e grossolani. Cosa sta succedendo? Vogliamo delle risposte. Noi intanto daremo ai Sannino tutto il supporto possibile anche presentando una interrogazione parlamentare sulla vicenda.” –ha commentato Borrelli.

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