Dalle celle al mondo esterno attraverso Tik Tok: la propaganda criminale dei detenuti e gli auguri di presta libertà.

Borrelli: “Tik tok megafono della criminalità. Lo Stato faccia vedere chi è a dettare legge. Si usi la schermatura.”

Un augurio di “presta libertà”, il simbolo della forza e la musica neomelodica che fa da sottofondo. E’ questa la propaganda della cultura criminale che parte delle carceri per diffondersi nel mondo esterno attraverso i social network. Aumentano, infatti, di giorno in giorno i video registrati dai detenuti all’interno delle celle e postati su Tik Tok.

 Sono numerosi gli utenti che segnalano questa tipologia di video presentissimi in rete al deputato dell’alleanza Verde-Sinistra Francesco Emilio Borrelli che da tempo chiede di contrastare il fenomeno.

video:   https://www.facebook.com/francescoemilio.borrelli/videos/3370073266638655

“L’utilizzo dei cellulari in carcere è assolutamente vietato per utilizzare i social network e per comunicare con l’esterno. Inoltre questi video sono parte integrante di quella propaganda della cultura criminale che da anni denunciamo” – commenta Borrelli- “E’ chiaro che qualcosa all’interno delle carceri non funziona, nonostante il lavoro della Penitenziaria. Ci sono detenuti, soprattutto quelli legati alla malavita organizzata, che riescono ad escogitare sistemi sempre nuovi per by-passare i controlli e far introdurre dall’esterno cellulari ed anche altro. L’unica soluzione attuabile, nel caso degli smartphone, è quella della schermatura elettronica dei padiglioni detentivi, cioè combattere la tecnologia utilizzando la tecnologia. E’ tempo di far capire a certa gente che è lo Stato a dettare legge. C’è da riflettere poi sul portale tik tok che è diventato chiaramente il megafono della criminalità.”

Condividi:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn