Borrelli e il rappresentante degli avicoltori della provincia di Napoli lanciano l’allarme sul mangime: “Sta per finire velocemente. A breve potrebbe essere complicato sfamare gli animali.”
L’economia europea e mondiale è stata messa a dura, durissima prova dall’emergenza covid. Ora il conflitto armato in Ucraina, portato avanti dal governo Russo, rischia di far fare un ‘salto nel passato’ al vecchio continente, colpendo in particolare il nostro Bel Paese, riportando in vita scenari di vera crisi e di emergenza.
Una delle prime conseguenze di tale situazione è stato il caro bollette, l’aumento del costo di energia e gas ha colpito tutti, da privati cittadini, ai professionisti, agli imprenditori che ora sono costretti a dover tirare la cinghia ancora di più.
Inoltre, il rialzo dei costi delle materie prime ha gettato nel panico specifiche categorie come quella della panificazione, della produzione di farina e pasta e anche quella dei distributori di mangimi per animali e degli allevatori.
Come descritto in un rapporto stilato da un’azienda italiana di mangimi e inviato a tutti i propri clienti, l’aumento dei prezzi di tutte le materie prime, e in special modo il mais, è di carattere esponenziale. L’Ucraina è tra i paesi dal quale si importa in Italia la quantità più elevata. Inoltre, a causa dei blocchi navali e stradali, si registrano mancati arrivi che hanno generato insufficienti disponibilità sui principali porti italiani tra cui Napoli. Inevitabile anche l’aumento di oli, grassi e altri cereali.
“Nulla di quanto abbiamo illustrato porta a considerazioni ottimistiche nel breve periodo. Ovviamente, tutti noi auspichiamo una celere risoluzione del conflitto soprattutto per la crisi umanitaria che ne sta scaturendo, ma i fatti ci portano ad essere molto realisti e ad agire di conseguenza, pur essendo consapevoli che non è una condizione facile per nessuno.
Ad oggi, non vi è controllo dei prezzi delle materie prime e della disponibilità, con la conseguenza che siamo costretti ad intraprendere delle scelte immediate che mirano a contenere e al contempo, provare ad assicurare un servizio minimo garantito quantomeno alle produzioni e al soddisfacimento dei fabbisogni degli animali.” viene precisato nel documento.
“Si è in piena emergenza, il mangime sta per terminare molto rapidamente. I distributori di mangime stanno rivedendo gli ordini e così anche chi ha già pagato rischia di ritrovarsi senza scorte. Come daremo da mangiare agli animali? Siamo davvero molto preoccupati.”- commenta Marco Scala, rappresentante degli avicoltori della provincia di Napoli.
“ Il Governo deve intervenire anche in questo settore. I mangimi per gli animali sono fondamentali. Possibile mai che le scorte dei grandi fornitori siano già in esaurimento? Oppure ci troviamo davanti a una speculazione per far alzare i prezzi alle stelle?”- prosegue il Presidente della Commissione Agricoltura del consiglio regionale della Campania Francesco Emilio Borrelli – “ Inoltre bisogna capire che il nostro Paese deve cominciare ad essere più indipendente con la produzione di materie prime come grano e cereali, utilizzando i tanti campi incolti e abbandonati. Stiamo lavorando su un tavolo di crisi tra produttori e gli assessorati all’agricoltura e alle attività produttive per affrontare le emergenze.”
“Stesso discorso vale per il settore energia, bisogna puntare forte sulle fonti di energie rinnovabili, lo sviluppo delle tecnologie permette ora rese molto più elevate rispetto al passato ma qui si continua a non investire nell’energia pulita e si preferisce a fare affidamento su energie che inquinano e distruggono a terra e l’aria.”-ha concluso Borrelli.
