Aumento della benzina. Ordine del giorno di Borrelli per proporre il blocco del listino prezzi dei carburanti ed evitare speculazioni. Il governo dice no. “Continuiamo a dire che questo Governo ha priorità sbagliate”

Per la questione carburanti, il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli ha presentato al Governo un ordine alla Camera per proporre di bloccare il listino prezzi.

“La Camera, in sede di esame dell’AC 730 recante: “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176, recante misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica”, premesso che:

·  La misura del taglio delle accise sui carburanti, che dal marzo del 2022 ha permesso di calmierare il prezzo alla pompa di benzina, diesel, gpl e del metano per auto, non è stata ulteriormente prorogata. Pertanto a decorrere dal 1° gennaio 2023  il prezzo dei carburanti alla pompa è tornato a salire automaticamente, in ragione del diverso peso delle accise sul costo finale;

· Sulla decisione dell’Esecutivo ha influito la necessità di recuperare l’enorme gettito erariale derivante dalle accise;

· A marzo 2022 il decreto-legge n. 21, insieme alle misure di contenimento dell’aumento dei prezzi dell’energia ha introdotto la riduzione delle accise sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante per autotrazione. La riduzione dell’accise sul GPL è stata invece stabilita da un decreto del MEF, di concerto con il Ministro della Transizione ecologica, mentre il successivo decreto-legge del 2 maggio 2022 ha azzerato anche l’accisa del metano auto, abbassando nel contempo l’IVA dal 22% al 5%;

·I suddetti provvedimenti sono stati prorogati di mese in mese fino a tutto novembre, senza sostanziali modifiche. Successivamente, dal 1° al 31 dicembre 2022, il c. decreto-legge n. 153 del 2022 ha rideterminato l’ultimo taglio delle accise sui carburanti, riducendo l’agevolazione di circa 10 centesimi al litro. Scaduto il provvedimento lo scorso 31 dicembre, il Governo ha deciso di non prorogare ulteriormente la misura, ripristinando la quota delle accise nella sua interezza;

·  Il provvedimento varato dal precedente Governo Draghi per calmierare le tariffe del carburante avevano prodotto da marzo a novembre 2022 un significativo taglio dell’accisa di 25 centesimi di euro al litro (complessivamente 30,5 centesimi di euro considerando l’Iva), mentre meno impattante ma comunque apprezzabile era stato il taglio dell’accisa sul GPL, che è sceso di 8 centesimi di euro ogni kg;

· In assenza di ulteriori interventi c’è il pericolo che le speculazioni proseguano e che solo un ritorno al regime dei  “prezzi amministrati” come quello in vigore fino al luglio del 1991, allorquando una delibera del Cipe aprì le porte alla liberalizzazione del settore, può arrestare;

impegna il Governo a valutare l’opportunità di adottare, stante la fase emergenziale, un regime di listini dei prezzi di carburante amministrati dallo Stato al fine di bloccare la spirale speculativa che rischia di bloccare ulteriormente la mobilità del Paese.”- questo il testo della proposta del deputato Borrelli.

“Nonostante il parere favorevole anche di altri partiti sulla mia proposta, il Governo l’ha bocciata.  Evidentemente non si vogliono tutelare i cittadini ma si hanno, sbagliando, altre priorità.”-ha commentato il deputato di Verdi-Sinistra.

video:  https://www.facebook.com/francescoemilio.borrelli/videos/3601644176641980

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