Nel comune di Caivano sono assenti impianti di videosorveglianza pubblica” e nei luoghi indicati dalle minorenni vittime degli abusi, “non sono presenti neppure sistemi di videosorveglianza privata, trattandosi di zone distanti dai centri abitati”. È quanto emerge dall’ordinanza con cui il gip di Napoli Nord Fabrizio Forte ha disposto l’arresto in carcere per due giovani di 18 e 19 anni coinvolti nei abusi sessuali di cui per mesi sono state vittime a Caivano, in provincia di Napoli, due bambine di 10 e 12 anni.
“In una zona ad altissimo rischio, come quella del Parco Verde, manca la videosorveglianza eppure proprio su questo territorio erano state fatte tante promesse, al proposito, e investiti tanti fondi. Era ad esempio il giugno dello scorso anno quando l’allora Ministro per il Sud Carfagna annunciò un investimento di oltre un milione di euro per realizzare un impianto di videosorveglianza a Caivano, mentre cinque mesi prima fu sottoscritto il CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo Terra dei Fuochi) per investire 200 milioni di euro per cambiare il destino delle aree martoriate.
Di quelle promesse, di quegli investimenti, noi non ne vediamo i risultati, non c’è traccia. Tutto è rimasto immutato anche con l’attuale governo, l’abbandono dello Stato, il degrado e la criminalità hanno continuato e continuano a proliferare nelle periferie e a Caivano, come in altre zone ‘rosse’, mancano i sistemi di videosorveglianza.
Per questo, per capire che fine abbiano fatto i fondi, per dare una risposta ai cittadini, per spingere una volta per tutta la realizzazione di questi progetti promessi, abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare.” – queste le parole del deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.